MACCHINE IRRIGAZIONE
MACCHINE IRRIGAZIONE

Macchine Semoventi (Rotoloni)

I primi "rotoloni" costruiti in Italia risalgono agli anni 1974-1975, e per lo più furono realizzati da artigiani meccanici che già operavano nel settore dell'irrigazione agricola per l'installazione di impianti e pompe di vario tipo, copiando i primi prototipi francesi. Da allora, anche in Italia, si è assistito ad una rapida e costante diffusione di queste attrezzature.

I principali motivi per cui gli agricoltori impiegano i "rotoloni" nell'irrigazione agricola di quasi tutte le coltivazioni sono la agevole mobilità, la versatilità e la economicità di queste attrezzature.

Inizialmente queste macchine venivano utilizzate nelle irrigazioni di soccorso, soprattutto su seminativi e coltivazioni di pieno campo, mentre oggi, a seguito delle innovazioni tecnologiche loro apportate ed a seguito dell'evoluzione del mercato agricolo, sono diventate macchine pressoché insostituibili ed indispensabili nei processi produttivi agricoli che si pongono come obiettivo il raggiungimento di standard qualitativi molto elevati

Per superfici di ragguardevoli dimensioni, per colture di secondo raccolto e per l’irrigazione di soccorso, il rotolone è, in molte situazioni aziendali, la migliore scelta tecnico-economica. Il rotolone rappresenta quindi un’evoluzione meccanica del metodo irriguo a pioggia ad ali mobili, rispetto alle quali offre:
- un consistente risparmio di manodopera e di tempo, rispetto ai numerosi cambi di postazione degli impianti a pioggia ad ali mobili;
- una maggiore regolarità nella distribuzione dell’acqua, grazie alla distribuzione “a strisce rettangolari parallele”, che permette di controllare con precisione le aree di sovrapposizione con conseguenti risparmi idrici;
- una superiore capacità di lavoro, oscillante tra i 2 e i 10 ettari irrigati nelle 24 ore.

Sostanzialmente la macchina irrigatrice semovente è costituita da un irrigatore a grande gittata montato su una slitta o su un carrello a ruote gommate, collegato a sua volta all’estremità di un tubo in polietilene flessibile che viene poi riavvolto, molto lentamente, su di un tamburo, durante il funzionamento dell’irrigatore stesso. Le parti più significative sono le seguenti.

Gruppi motopompa

L’irrigatore semovente di dimensioni più usuali in campagna (90-125 mm) comporta l’impiego di un gruppo motopompa in grado di erogare una notevole quantità d’acqua a elevata pressione.E’ opportuno quindi predisporre una attrezzatura pompante con elevate caratteristiche di prevalenza manometrica generalmente fornite da gruppi assemblati. 
Per questi motivi il gruppo motopompa di gran lunga più diffuso nelle nostre campagne è quello costituito da un motore diesel a iniezione diretta, raffreddato ad acqua, con un regolatore automatico di regime per mantenere costante il numero di giri.
Un gruppo motopompa sovradimensionato o sottodimensionato potrebbe provocare rispettivamente fenomeni di cavitazione all’interno delle turbine per il riavvolgimento del tubo e cattiva polverizzazione dell’acqua con conseguente effetto battente sulle colture e sul terreno.

Pivot (Ali imperniate)

Il sistema di irrigazione con sistema PIVOT con tubazione rigida  è particolarmente adatto per l’irrigazione di grandi superficie ma l’adattabilità dei modelli disponibili rende conveniente questo tipi di impianto anche per piccole superficie ( 4-5 Ha ) e per appezzamenti irregolari offrendo quindi la possibilità di scegliere al meglio la soluzione piu adatta alle singole esigenze.

Rainger (Ali traslanti)

Sempre con un tubazione rigida funziona il sistema rainger, in cui il movimento dei tralicci avviene in senso frontale. Diversamente dal precedente, l'area irrigata ha forma rettangolare e non circolare.

Questi impianti possono essere dotati di valvole programmate e di programmatori d'irrigazione, per ridurre ulteriormente l'intervento della manodopera.

Le grandi macchine semoventi presentano numerosi vantaggi funzionali, quali:

 

1.    Tempestività di intervento

2.    Uniformità di distribuzione

3.    Elevata efficienza dell’irrigazione

4.    Ridotta manodopera

5.    Polifunzionalità

6.    Adattabilità ai terreni ondulati

7.    Ridotta azione battente

8.    Ridotta influenza del vento

9.    Possibile uso di acque reflue

  

Gruppi elettrogeni