IL CONSORZIO

... Nel 1901 nasceva il "Consorzio Agrario Bolognese"

Il 6 aprile del 1901 un gruppo di agricoltori bolognesi si diede appuntamento nello studio del notaio Luigi Roversi per costituire una società cooperativa avente per scopo "di giovare, nei modi migliori e mediante la cooperazione, all'agricoltura ed alle classi agricole della provincia di Bologna".
Nasceva così il "Consorzio Agrario Bolognese".

Organismi analoghi erano già nati qua e là per l'Italia sotto la spinta delle nuove conoscenze che si facevano strada anche nelle campagne per merito delle cosiddette "cattedre ambulanti di agricoltura", che diffondevano il progresso tecnico attraverso il miglior uso dei nuovi mezzi di produzione: concimi, sementi elette, bestiame selezionato, macchine agricole.
I Consorzi Agrari non nascono per generazione spontanea, ma hanno origini remote che possono riallacciarsi ai principi informatori che diedero vita ai Monti di Pietà, ai Monti Frumentari del XV secolo, alle Accademie della fine '700 - primi '800. L'ultimo scorcio del XIX secolo si configura come un periodo di lotte e di fermenti: l'agricoltura riscopre il suo ruolo e si mettono a coltura zone che, pur fertili, erano rimaste abbandonate per secoli. E' anche l'epoca della liquidazione dei beni ecclesiastici. Ma occorrono capitali per i miglioramenti fondiari, occorrono mezzi tecnici per tenere il passo del progresso. Non tutti gli agricoltori hanno le possibilità finanziarie e tecniche per fare da soli. Si avverte la necessità di operare insieme.
I vecchi "Monti" si aggiornano nella forma e ne nasce la cosiddetta "cooperazione agricola", venuta per orientare agricoltori e imprese agricole a dimensioni familiari nella necessità di superare, attraverso la collaborazione, le difficoltà determinate dall'ambiente economico. Siamo anche in presenza dei primi effetti della globalizzazione originati dalle prime navi a vapore che portano sul suolo europeo concimi e cereali a prezzi molto competitivi.
Anche a Bologna si segue il corso dei tempi; la creazione del Consorzio Bolognese è aiutata dalla Banca Popolare di Credito, che svolge una attiva propaganda, ed anche dalla Gazzetta dell'Emilia e dal Resto del Carlino, che contribuiscono alla diffusione dell'iniziativa.".
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