IRRIGAZIONE

MICROIRRIGAZIONE

Uno degli obiettivi più attuali nella tecnica irrigua consiste nel mantenere un contenuto di umidità nel terreno tale da favorire l'assorbimento dell'acqua in modo continuativo da parte delle radici. L'apparato radicale non deve così sopportare situazioni di scarsità alternate a eccessi idrici.

A questo fine si ispira la microirrigazione, detta anche a goccia o a infiltrazione localizzata in pressione: si tratta di un sistema per far sì che l'acqua, somministrata a piccoli volumi, bagni a intervalli di tempo ravvicinati soltanto la porzione di terreno vicino alle radici.

L'impianto microirriguo è composto da due tipi di elementi: le condotte per il trasporto dell'acqua, che terminano con le cosiddette ali gocciolanti, ovvero i bracci su cui sono inseriti gli erogatori, o microerogatori, che distribuiscono l'acqua.

Le condotte sono sempre in materiale plastico (PVC o polietilene ad alta o bassa densità) che è economico, flessibile ed elastico, e garantisce la migliore resistenza alle aggressioni chimiche.

Gli erogatori, fabbricati in materiale plastico, hanno la funzione di far fuoriuscire l'acqua in pressione che circola nelle tubazioni. La messa in pressione dell'acqua avviene grazie all'apparato pompante dell'impianto, un'elettropompa o una motopompa a scoppio.

I tipi più comuni sono dei semplici fori da cui l'acqua esce come uno zampillo: all'aumentare della pressione nel tubo aumenta la portata.

I tipi cosiddetti autocompensanti mantengono invece inalterata la portata grazie a particolari meccanismi di compensazione delle variazioni della pressione interna.

La portata di ciascun erogatore - volume d'acqua nell'unità di tempo - è molto bassa: da 4 litri per ora, quando si usa una bassa pressione di erogazione, a 10 litri per ora, per alte pressioni.

Il buon funzionamento degli erogatori dipende dall'efficienza del sistema filtrante a monte, che occorre tenere pulito e che richiede una assidua manutenzione.

Gli erogatori, per le loro piccole dimensioni, hanno vie di passaggio per l'acqua molto ridotte.

L'acqua da utilizzare deve essere di buona qualità, senza particelle solide o elementi disciolti, dannosi per l'impianto. La qualità dell'acqua è perciò un elemento molto importante per questo tipo d'impianto: per meglio definirla può essere necessario ricorrere all'analisi di laboratorio per poi valutare, con i dati alla mano, l'economicità degli eventuali trattamenti cui sottoporla per renderla idonea all'uso.

In ogni caso è sempre necessario il trattamento fisico di filtraggio per trattenere le impurità e mantenere efficiente tutto l'impianto.

Se nell'acqua ci sono sostanze in soluzione si ricorre al trattamento chimico, che consiste nell'aggiunta di cloro o acido all'interno delle tubazioni.

 

Il tipo di filtrazione da utilizzare dipende dal sistema di microirrigazione scelto che può essere:

-         Ali gocciolanti

-         Sprinklers

-         Microirrigatori

 

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